martedì 29 dicembre 2020

 STEP #28 - LA SINTESI FINALE 

Questo blog, attraverso i vari post, ci consente di conoscere a 360° uno strumento di misura ampiamente utilizzato nel recente passato, oggi sempre meno utilizzato a causa dell'impiego dei software di grafica computazionale: il planimetro.

Abbiamo iniziato conoscendo lo strumento analizzando il NOME e la relativa etimologia, cercando una sua IMMAGINE e fornendo un primo GLOSSARIO con i nomi dei componenti principali dello strumento. Abbiamo inoltre elencato in questi step le diverse tipologie di planimetro esistenti (a scure, ortogonali e polari).

Successivamente abbiamo realizzato un'ALBERO TASSONOMICO per mettere in relazione lo strumento con le scienze in cui viene/veniva impiegato, soffermandoci per un intero post sulla SCIENZA dove viene impiegato più frequentemente: la topografia.

Rimanendo in ambito scientifico abbiamo illustrato il funzionamento dello strumento, prestando particolare attenzione al PRINCIPIO su cui esso si basa (le formule di Green-Gauss) per poi spiegare in maniera pratica e sintetica COME SI USA, le NORMATIVE che regolano il suo utilizzo e la CHIMICA che sta dietro alla produzione dello strumento. 

Continuando la nostra indagine sullo strumento ne abbiamo esaminato dettagliatamente l'ANATOMIA, ossia tutte le parti che lo compongono (meccanismo di funzionamento incluso), i MATERIALI con cui viene realizzato e i suoi NUMERI ossia le grandezze che caratterizzano lo strumento nel suo essere e nel suo funzionamento.

Indagando sulla realizzazione del planimetro abbiamo ricercato i principali COSTRUTTORI (tra cui troviamo un'eccellenza italiana: La Filotecnica Salmoiraghi) e il MARCHIO di un produttore attuale. Particolare attenzione è stata prestata alla proprietà intellettuale ricercando gli INVENTORI (tra cui troviamo l'italiano Tito Gonella) e I BREVETTI depositati in ordine cronologico. 

Oltre alle ricerche prettamente tecniche abbiamo indagato anche sulla diffusione dello strumento nella storia e nella cultura, abbiamo scoperto attraverso il MITO che una prima rudimentale forma di planimetro sembrerebbe essere già stata messa a punto dagli antichi Romani. Continuando la nostra analisi antropologica abbiamo ricercato la presenza nei LIBRI, nel CINEMA, nei FUMETTI, nella PUBBLICITA', nei FRANCOBOLLI; per concludere vedendo come il planimetro possa essere ancora il SIMBOLO contemporaneo di tecnici che operano nel settore edile. Abbiamo inoltre analizzato la diffusione di alcune PAROLE (planimetro in generale e le sue diverse tipologie) nella storia attraverso il sito Ngram Viewer che ci ha permesso di costruire una linea temporale e di analizzare l'andamento della curva di diffusione delle stesse parole. 

Ci siamo poi divertiti a realizzare un ABBECCEDARIO che contiene una parola legata allo strumento per ogni lettera dell'alfabeto. 

Per concludere il lavoro abbiamo realizzato una MAPPA CONCETTUALE (utilizzando lo schema della rete neurale) per mettere in relazione graficamente lo strumento con le tematiche più importanti e ricorrenti nella realizzazione di questo blog. 

Questo blog è stato realizzato per il corso di Storia delle cose. Anatomia e antropologia degli oggetti del Politecnico di Torino per cui abbiamo realizzato anche uno speciale step contenente le COSE PERSONALI ovvero degli oggetti con un significato  profondo del passato e del presente. 

domenica 27 dicembre 2020

 STEP #27 - LA MAPPA CONCETTUALE

L'immagine subito sopra mostra una mappa concettuale che collega il planimetro con i temi più importanti incontrati nel corso della realizzazione di questo blog. 

mercoledì 16 dicembre 2020

 STEP #26 - LA CHIMICA E GLI STRUMENTI SCIENTIFICI 

Come abbiamo già visto nello step che riguarda i materiali, il planimetro è costituito da delle parti in acciaio zincato. La zincatura è un processo chimico che permette di ricoprire l'acciaio con una patina di zinco che impedisce l'ossidazione dello strato di acciaio sottostante. 

Esistono molteplici tipologie di zincatura ma quella più diffusa è la zincatura a caldo.

Con zincatura a caldo si intende generalmente l'immersione di manufatti in acciaio in un bagno di zinco fuso tenuto mediamente alla temperatura di 450 °C il che determina la ricopertura dell'acciaio con un sottile e resistente strato di zinco , l'acciaio è ricoperto dallo zinco con uno spessore molto superiore alla zincatura elettrolitica, questo è dovuto al metodo di somministrazione dello strato protettivo. Il processo può essere suddiviso nelle seguenti fasi, separate una dall'altra:

  • sgrassaggio e decapaggio: ottenuti con tensioattivi e acido cloridrico;
  • flussaggio: immersione in soluzione di ammonio cloruro e zinco cloruro;
  • zincatura: immersione, dopo preriscaldamento a 100 °C, in vasca di zinco fuso a 450 °C per il tempo necessario a che l'acciaio raggiunga la stessa temperatura dello zinco;
  • raffreddamento: in aria od in acqua a cui può seguire un trattamento di passivazione.
 

fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera 



venerdì 4 dicembre 2020

 STEP #25 - LE COSE PERSONALI 

  • Un oggetto di memoria del proprio passato (memento):
Il primo oggetto è la mensola dei premi, ogni coppa e medaglia su questa mensola ricorda un momento indelebile del passato sportivo e accademico.
  • Un oggetto-strumento del proprio fare nel presente quotidiano (utensile):

Il secondo oggetto sembrerebbe una banale calcolatrice scientifica, questa però è la calcolatrice che uso fin dal liceo per ogni verifica ed esame, ha fatto con me la maturità e tutti gli esami in cui era consentito utilizzarla (chimica, statistica, fisica 1, fisica 2 ... tranquilli non è magica). E' uno strumento di studio quotidiano e penso anche un po' un simbolo della strada che ho scelto.
  • Un oggetto (feticcio) che trovi nel proprio vissuto una funzione magica di previsione/progetto del futuro:


Gli ultimi oggetti in foto sono il contenuto della "scatola dei viaggi", una cassetta dove conservo i ricordi dei viaggi che ho fatto in passato, rappresentano per me il progetto di un futuro in cui si possa tornare a viaggiare e a vivere la vita liberamente senza celare il viso dietro una mascherina.





lunedì 30 novembre 2020

 STEP #24 - LE PAROLE NELLA STORIA

Come si evince dal grafico la parola planimetro è stata usata per la prima volta nel 1824, per poi essere sempre più usata fino a raggiungere un picco nel primo ventennio del secolo scorso, a partire dal 1950 la parola è sempre più caduta in disuso fino ai giorni nostri.

Nel secondo grafico sono invece esaminate le 3 tipologie di planimetro più diffuse, si noti che tutte e tre le parole sono comprese nello stesso arco temporale, ognuna con il suo picco, ma quella che nel tempo ha un andamento costante e molto simile a quello del grafico precedente è il planimetro polare, non per nulla è questa la tipologia di planimetro più precisa e maggiormente diffusa.


venerdì 27 novembre 2020

STEP #23 - LA NORMATIVA 

Come già esplicitato negli step precedenti, il planimetro può essere applicato ad ambiti tecnici diversi, le normative variano dunque in base al tipo di impiego dello strumento. Ad esempio quando lo si impiega per la raccolta e l’elaborazione dei dati idrometeorologici la normativa dell'ISPRA che descrive come impiegarlo è reperibile al seguente link:

https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/manuali-e-linee-guida/files/mlg_60_2010.pdf





mercoledì 25 novembre 2020

 STEP #22 - MANUALE D'USO 

Nei planimetri polari, dopo essersi assicurati che lo strumento sia opportunamente calibrato (molti planimetri vengono corredati da un area di prova di dimensione nota che permette di tarare lo strumento), che la superficie da misurare sia piana e pulita e che la scala selezionata corrisponda a quella del disegno, si inizia la vera e propria misurazione. Per misurare l'area fissare la punta di ancoraggio (quella più appuntita) ad un punto esterno all'area da misurare, dopodiché iniziare a ricalcare il contorno della forma con l'altra punta dello strumento (la punta di tracciamento) avendo cura di concludere la misurazione nello stesso punto da cui la si aveva iniziata (è consigliabile iniziare e finire la misura in un vertice della figura ove disponibile), qualora i punti di inizio e fine della misurazione non dovessero coincidere la lettura risulterà errata. Al termine della misurazione leggere la dimensione dell'area misurata sul rullo (nel caso di planimetri polari meccanici) o sul display (nel caso di planimetri polari digitali). Si consiglia di effettuare più volte la misurazione in modo da escludere eventuali errori accidentali e di controllare frequentemente che lo strumento sia correttamente calibrato.



lunedì 23 novembre 2020

 STEP #21 - NEI FUMETTI 


Vignetta tratta dal famoso fumetto Topolino di Walt Disney, di seguito i riferimenti bibliografici.

Codice Storia: I TL 1285-BP

Origine: Italia

Titolo: Paperinik e il primo giorno di scuola

Pagine: 66

Layout: 3 righe per pagina

Personaggi: Archimede, Bassotti, Edi, Nonno Bassotto, Paperinik, Paperino, Qui Quo Qua

Scrittore: Bruno Concina

Art (pencil and ink): Guido Scala

Numero di parti: 2

Data di prima pubblicazione: 13 lug, 1980

domenica 22 novembre 2020

 STEP #20 - IL MARCHIO


Allemano Instruments S.r.l. ha piu' di 160 anni di storia.  Fondata a Torino nel 1859 da Giuseppe Allemano, produceva in origine strumentazione di precisione per geodesia, meccanica, tecnigrafi ed ottiche in genere.

Grazie ad un attento processo di ristrutturazione iniziato alla fine degli anni '90, volto alla qualità della strumentazione proposta ed alla soddisfazione del cliente, Allemano Instruments s.r.l. ha rafforzato la propria posizione leader nel settore del commercio all'ingrosso di strumentazione tecnica di precisione per edilizia e topografia, geodesia, geologia, orientamento e misure forestali. Proprietaria del Marchio TECNIX.

giovedì 19 novembre 2020

 STEP #19 - L'ABBECEDARIO

A come Area: lo strumento permette di misurarla 

B come Braccio: lo strumento ne ha due (uno di ancoraggio e uno di tracciamento)

C come Curva (viene seguita con lo strumento per misurarne l'area sottesa)

D come Danimarca (La nazione in cui fu inventato il planimetro a scure)

E come Elettronici (lo sono i moderni planimetri con display)

F come Filotecnica Salmoiraghi (eccellente produttore italiano)

G come Green (matematico sul cui teorema si basa il funzionamento dello strumento)

H come Holger Prytz (il capitano danese che inventò il planimetro a scure)

I come Integrazione (operazione che lo strumento svolge in maniera meccanica)

L come Leghe di alluminio (materiali impiegati nella fabbricazione dello strumento)

M come Morsetto (componente del planimetro)

N come Nonio (parte del meccanismo integratore dello strumento)

O come Ortogonale (un tipo di planimetro ormai in disuso)

P come Polare (il tipo di planimetro più diffuso inventato da Amsler)

Q come Quotatura (procedimento mediante il quale si inseriscono le misure nel disegno tecnico)

R come Rullo integratore (rullo opportunamente calibrato che esegue l'integrazione meccanicamente)

S come Scure (primo tipo di planimetro messo a punto)

T come Topografia (area tecnica in cui lo strumento veniva ampiamente impiegato)

U come Unità di misura (mm^2/cm^2/m^2 nel caso dell'area misurata)

V come Vite tangente (componente del planimetro, si vedano step precedenti) 

Z come Zinco (materiale impiegato nella fabbricazione dello strumento)



mercoledì 18 novembre 2020

 STEP #18 - IL FRANCOBOLLO 


Nazione: Germania - Repubblica Democratica
Num. catalogo: Michel DD DA39yAY
Numero Stamp: DD O42
Tematiche: Stemmi araldici
Emesso il: 1958
Colori: Rosso 
Formato: Francobolli
Dentellatura: comb 13 x 12½
Stampato: Tipografia
Carta: fibrata
Filigrana: DDR e fiori crociati, capovolta
Valore facciale: 40 Pf. - Germania dell'Est - pfennig



sabato 14 novembre 2020

STEP #17 - I BREVETTI 

Il primo brevetto, in ordine cronologico, reperibile sul web è quello di un planimetro a scure inventato da John Goodman, pubblicato il 27 Giugno 1893.


Il secondo è quello del 6 Luglio 1895, presentato da Alfred Amsler, figlio di Jackob Amsler (l'inventore del planimetro polare). 

Il terzo e ultimo brevetto, importante per capire l'evoluzione dello strumento negli anni, è il brevetto di un planimetro digitale, presentato da John G. Peddie il 9 Ottobre 1967.




domenica 8 novembre 2020

STEP #16 - ANATOMIE 

Subito sotto, in figura, un planimetro schematizzato con il nome di tutti i componenti:


Sotto, invece, un esploso del solo meccanismo che ne chiarisce il funzionamento:

Quando il punto di tracciamento F viene spostato lungo la curva y = f (x), i rulli di guida 3 e 3 ', collegati dal collegamento b, viaggiano lungo l'asse x-x. Al rullo 3 è fissato l'ingranaggio 4 che ingrana con l'ingranaggio 4 ', ruotando attorno all'asse T della maglia b. All'ingranaggio 4 'è fissato rigidamente il disco a lungo il quale scorre la ruota di registrazione 2. L'angolo di rotazione a della ruota 2 è proporzionale all'area A della figura attorno alla quale è stato tracciato il punto F: α = cA = c∮ (f (x)) dx. Quando la leva 1 viene ruotata attorno al punto D, la ruota 2 non gira attorno al proprio asse.    





giovedì 5 novembre 2020

STEP #15 - I NUMERI 

I numeri che caratterizzano il planimetro con le relative unità di misura sono:

  • Precisione [cm^2]
  • Area o diametro di lavoro massimo [cm^2]: definisce la massima area che lo strumento è in grado di misurare 
  • Scala del disegno che si sta misurando
  • Dimensioni [cm]: lunghezza x altezza x profondità 
  • Peso [g/kg]: il peso dello strumento 
  • Misura dell'area [cm^2]: è la misura dell'area quantificata dal planimetro che può essere letta sul rullo (nel caso dei planimetri meccanici) o sul display (in caso di planimetri elettronici).
In figura la cheda tecnica di un planimetro meccanico 


martedì 3 novembre 2020

 STEP #14 - LA TASSONOMIA 









STEP #13 - LA PUBBLICITÀ



Raro manifesto pubblicitario di un planimetro prodotto dalla Filotecnica Salmoiraghi S.p.A., essendo uno strumento settoriale rivolto perlopiù a professionisti il planimetro non è mai stato oggetto di campagne di propaganda rivolte alle grandi masse. 



giovedì 29 ottobre 2020

STEP #12 - NEL CINEMA 


La scena, tratta dalla saga cinematografica Pirati dei Caraibi, mostra il capitano della Perla Nera, Jack Sparrow (Johnny Depp) mentre usa un rudimentale tipo di planimetro (un antenato del planimetro a scure) su delle carte nautiche. 

E' curioso ricordare che il planimetro a scure è stato introdotto proprio in ambito nautico da un altro capitano, il danese Holger Prytznel nel 1875. E' il planimetro costruttivamente più semplice e quindi più economico. Inoltre non richiede alcuna manutenzione. È costituito da una barra metallica piegata ad U con un'estremità appuntita (detta calcatoio) e l'altra a forma di scure, ossia la cui parte inferiore  è sagomata come una lama leggermente arcuata e poco affilata.


lunedì 26 ottobre 2020

STEP #11 - I COSTRUTTORI 

I planimetri più diffusi sul mercato per dimensioni ridotte, facilità di utilizzo e prezzo relativamente modico sono quelli polari di Amsler, Come già accennato nei post precedenti, Jackob Amsler, depositato il brevetto del planimetro polare, fondò l'officina Amsler-Laffon che fu l'unica ditta produttrice del prodotto fino allo scadere dei diritti sullo stesso. 

Scaduto il brevetto quasi tutte le ditte specializzate nella meccanica di precisione iniziarono a produrre lo strumento, da colossi internazionali come Caterpillar ad eccellenze italiane come la Filotecnica Salmoiraghi dell'ingegner Angelo Salmoiraghi i cui planigrafi sono oggi pezzi vintage di grande valore, un vero capolavoro dell'ingegneria italiana. 






STEP #10 - I LIBRI 

Di seguito una bibliografia relativa al planimetro:

  • Alessandra D'Amico FINARDI e Giorgio MIRANDOLA, Il planimetro. Storia, tipologia, uso. Bergamo: Sestante, 2017.
  • Giovanni CURIONI, Misure delle superficie piane, in L'arte di fabbricare. Geometria pratica applicata all'arte del costruttore - Torino : Augusto Federico Negro, 1868.



mercoledì 21 ottobre 2020

STEP #09 - GLI INVENTORI

Il primo planimetro (di tipo ortogonale) sembra sia stato quello costruito da Johann Martin Hermann nel 1817. A questo seguì quello del livornese Tito Gonnella (1794-1867), che nel 1825 pubblicò la propria invenzione. Entrambi passarono quasi inosservati e si dovette aspettare il 1849/50 perché l'ingegnere svizzero Kaspar Wetli (1822-1889) potesse reinventare ed introdurre definitivamente sul mercato questo tipo di strumento.

Otto anni dopo, nel 1858, il matematico svizzero Jakob Amsler-Laffon (1823 - 1912) introdusse per primo il planimetro polare più preciso ed affidabile di quello ortogonale. Lo strumento inventato da Amsler (dal funzionamento meccanico) è ancora utilizzato e rimane tra i pochissimi strumenti di calcolo meccanici ancora in produzione.

Jakob Amsler-Laffon sudiò matematica e fisica presso l'università di Königsberg, dove venne in contatto con grandi luminari dell'epoca come Franz Neumann e Gustav Kirchoff. Insegnante di matematica a Sciaffusa dal 1852 al 1859, fondò un'industria specializzata nella meccanica di precisione alla quale, lasciato l'insegnamento, dedicò ogni sua attività, tanto da farla diventare una delle più rilevanti nel campo degli strumenti di misura e per la prova dei materiali. La sua fama resta legata all'invenzione del planimetro polare, detto comunemente planimetro Amsler, di cui fu a lungo l'unico produttore. Questo strumento ebbe ampissima diffusione e, dopo la scadenza del brevetto originale, venne prodotto da quasi tutte le ditte di strumenti di precisione.

(L'avvento della tecnologia ha permesso di realizzare i più moderni planimetri polari elettronici. Essi funzionano con lo stesso principio di integrazione lungo il bordo della curva del planimetro meccanico di Amsler, solo che quest'ultima operazione viene eseguita tramite un software installato nel dispositivo anziché mediante un rullo metallico opportunamente tarato.)


            1. Jakob Amsler-Laffon                     2. Uno dei primi progetti di un planimetro ortogonale

STEP #08 - I MATERIALI

Quando fu inventato il planimetro era costituito principalmente da legno e ferro, oggi invece  sia i planimetri meccanici che quelli elettronici sono interamente in metallo. 

Nello specifico i metalli più usati sono leghe di alluminio, acciaio e acciaio zincato.  

  • Leghe di alluminio: Si tratta di leghe metalliche prodotte miscelando l'alluminio con altre sostanze chimiche. Esse hanno caratteristiche di leggerezza, resistenza e durevolezza per cui vengono ampiamente impiegate nei settori dei trasporti (aereospaziale in primis) e delle costruzioni.
  • Acciaio: l'acciaio è una lega ferrosa composta principalmente da ferro e carbonio, quest'ultimo in percentuale non superiore al 2,06%. A seconda della percentuale di carbonio presente l'acciaio può essere dolce (0.15 - 0.25 %), semiduro (0.4 - 0.6 %)  o duro (0.6 - 0.7 %). Per i planimetri viene impiegato principalmente acciaio duro e semiduro. L'acciaio è più pesante dell'alluminio ma ha ottime caratteristiche di resistenza e durevolezza.
  • Acciaio zincato: Per prevenire l'ossidazione dello strumento i bracci e i componenti del planimetro che potrebbero deteriorarsi col tempo vengono sovente realizzati in acciaio zincato, ossia comune acciaio rivestito da una patina di zinco che ne impedisce l'ossidazione.
Come si può notare, i materiali impiegati per la costruzione dei moderni planimetri sono tutti metalli resistenti e durevoli, essi si prestano perfettamente a soddisfare le esigenze dei costruttori e a garantire all'utilizzatore uno strumento preciso, affidabile e dalla lunga vita. 

     (planimetro polare meccanico)                         (planimetro polare elettronico)



martedì 20 ottobre 2020

 STEP #07 - Il mito 

La leggenda è ambientata nell'antico Egitto, conquistato dai Romani e divenuto il "granaio" dell'impero. L'esondazione del Nilo con la conseguente riduzione della superficie coltivabile creava da anni problemi agli agrimensori romani, ossia quei funzionari incaricati di suddividere e misurare i terreni dell'impero. L'annosa questione era dovuta al fatto che i terreni lungo gli argini del Nilo, inondandosi completamente e in maniera irregolare, rendevano impossibile la misurazione diretta dell'area antistante e quindi la quantificazione della porzione di terreno sommersa. 

Molti agrimensori avevano provato e fallito nell'opera, cercando di misurare la superficie piantando dei pali in acqua a cui fissavano delle corde di lunghezza nota, le misure però risultavano imprecise e malcapitati agrimensori diventavano sovente cibo per i coccodrilli del Nilo.

Fu così per molti anni finché un arguto agrimensore, conosciuto come Quinto Giulio, immerso in studi matematici e da sempre appassionato di misurazione, introdusse una prima e rudimentale forma di planimetro che risolse il problema una volta per tutte: egli tracciò una rappresentazione dell'area da misurare riferendo ciascun rilevamento a due assi perpendicolari, tracciati con la groma e misurati con pertiche: il decumano, con orientazione est-ovest, e il cardo, con orientazione nord-sud, ai quali riferivano un reticolato di 2400 piedi (700 m circa) di lato, approssimando l'area irregolare con il reticolato quadrato di cui l'area era facilmente calcolabile riuscì ad ottenere una misura molto più precisa della porzione sommersa, il tutto all'asciutto e tra il disappunto degli alligatori egiziani. 



 STEP #06 - Il simbolo 


Rappresentazione stilizzata di un planimetro, in questo caso il logo "minimal" e moderno è stato realizzato pensando all'applicazione dello strumento al disegno tecnico e all'area dell'architettura e del design.




sabato 17 ottobre 2020

STEP #05 - Come funziona 

Il planimetro polare viene poggiato sulla planimetria dalla quale si deve misurare l'area. Lo strumento consiste in un braccio snodato con un'estremità che, nella sua forma base, rimane appoggiata in posizione fissa sul foglio (polo) mentre l'altra estremità, avente una punta (non pungente, chiamata calcatoio o segnatoio), viene utilizzata dall'operatore per seguire tutto il contorno dell'area da misurare. Negli strumenti più recenti il calcatoio è sostituito da un puntatore munito di lente d'ingrandimento. Il movimento del braccio fa girare una rotella che appoggia sul piano di lavoro. Questa, a sua volta, aziona un indicatore (piccolo cilindro graduato) la cui lettura dà un numero proporzionale all'area misurata. 

Il principio su cui si fonda il funzionamento del planimetro è il Teorema di Gauss-Green che pone in relazione un integrale di linea attorno ad una curva chiusa semplice e un integrale doppio su di una regione piana limitata dalla medesima curva.

Nel planimetro il cilindro graduato esegue meccanicamente (tramite la rotazione della rotella) l'operazione di integrazione sul bordo della regione di piano (che viene misurato passandoci sopra col calcatoio) racchiudente la regione di piano restituendo la misura dell'area stessa.



giovedì 15 ottobre 2020

STEP #04 - La Scienza 

Il planimetro era molto usato in tutte le applicazioni tecnico-scientifiche che richiedono la misurazione di un'area irregolare, dalla biomedicina all'ingegneria, dalla topografia fino alla misurazione delle pellicce. 

Negli ultimi anni, in molte delle sue applicazioni originarie, viene sempre più sostituito da tecniche di grafica computazionale applicata ad immagini digitalizzate.

Di particolare interesse, nonché indispensabile fino a qualche decennio fa per la misurazione di aree irregolari, risulta l'applicazione del planimetro alla topografia. 

La topografia (dal greco τοπογραϕία, comp. di τόπος topos, luogo e γραϕία grafia, scrivere) è la scienza che ha come scopo la determinazione e la rappresentazione metrica (in un'opportuna scala) col disegno in una mappa con segni convenzionali della superficie terrestre.

Ha carattere applicativo e trae la sua base teorica dalle scienze pure: la matematica, la geometria e la fisica.

Le origini della topografia sono remote, ma si sa che il termine era già usato da Strabone. Nell'antico Egitto gli agrimensori riconfinavano i terreni inondati dalle piene del Nilo servendosi di tecniche di topografia piuttosto avanzate per l'epoca ma comunque rudimentali. Tecniche di rappresentazione analoghe furono usate fino alla fine del Medioevo.

Solo nel XVII secolo in Svezia, nei Paesi Bassi e in Francia, si cominciarono a eseguire lavori topografici di una certa importanza. La prima carta topografica di concezione moderna fu la carta di Francia alla scala 1:86.400 iniziata nel 1744 da César François Cassini de Thury-sous-Clermont.









STEP #03 - Un Glossario 

Analizzando il planimetro polare di Amsler, il tipo di planimetro più preciso, maggiormente diffuso e ancora oggi in produzione, i principali componenti risultano essere:

  • una punta di ancoraggio (detto polo): punta in metallo per ancorare lo strumento al foglio.
  • una punta di tracciamento, talvolta nella forma di uno stilo di ingrandimento utilizzato per seguire una sola volta il perimetro della figura di cui misurare l'area;
  • un rullo collegato ad una scala graduata per eseguire la vera e propria integrazione sul contorno in relazione alla scala e fornire la misura dell'area.
  • due bracci che connettono il punto di ancoraggio con quello di tracciamento, rispettivamente braccio di ancoraggio e braccio di tracciamento.    

venerdì 9 ottobre 2020

 STEP #02 - L'immagine 



Planimetro polare di Amsler

Costruttore:  "La Filotecnica" - Ing. Salmoiraghi - MI
Periodo di costruzione: prima metà del 1900 

Foto tratta da: Cataloghi "La Filotecnica" - Ing. Salmoiraghi - MI - Baggi - Topografia, 1931.


STEP #01 - Il nome


Planimetro - planimeter - planimètre - поэтажный план - 平面仪


Il planimetro è lo strumento che consente la misurazione dell'area di una figura piana disegnata in scala. 

La sua forma più diffusa, il planimetro polare, può essere considerata un'applicazione delle formule di Green.

Vengono oggi prodotti dei planimetri in cui il meccanismo di misurazione può essere sia tradizionale (meccanico) che elettronico-digitale. 

I planimetri possono essere classificati in due grandi famiglie:

  • geometrici, ossia basati sulla scomposizione dell'area da misurare in una somma di figure semplici o sulla costruzione di una figura semplice equivalente a quella da misurare. A questa famiglia appartengono i planimetri a scure e ortogonali.
  • integratori, ossia strumenti che eseguono meccanicamente una integrazione lungo il contorno dell'area da misurare, che viene valutata tramite l'applicazione della formula di Gauss-Green. A questa famiglia appartiene il planimetro polare (o di Amsler).

etimologia: [Comp. di plani- e -metro] 

Fonti: https://www.treccani.it/enciclopedia/

 POMPEI Prima pubblicazione : 2003 Autore: Robert Harris Pagine: 352 (UK); 274 (US) Adattamenti: Pompei (2014) Editori: Hutchinson, Rand...